Ci siamo, ancora due settimane e il prossimo 17 Settembre a Cervia molti di voi affronteranno la gara per cui si sono allenati, preparati, svegliati prima dell’alba, corso col caldo torrido, nuotato in mezzo alle meduse e chi più ne ha più ne metta.
Insomma, ormai ci siamo, l’edizione 2022 dell’Ironam Italy è alle porte.
In questo articolo facciamo una sorta di briefing di quello che sarà la vostra gara da chi…ci è già passato prima.
FRAZIONE 1: NUOTO
Del nuoto c’è poco da dire, percorso ad L col lato lungo più al largo. Ricordo che per darmi un’idea di quanto mancasse al giro di boa avevo memorizzato il fatto che questo si trovasse poco dopo aver passato l’ultimo albergo del lungo mare, infatti dopo inizia la pineta.
Questo era un bel punto di riferimento, visibile dal largo, ed effettivamente appena passato ho trovato la boa triangolare.
Altri consigli non ce ne sono, molto dipenderà dal meteo, dallo stato del mare, correnti e vento.
Si esce dall’acqua, corsa piuttosto lunga per arrivare alla zona borse ma il tratto davvero lungo è quello della zona cambio vero e propria che essendo parecchio stretta è pericolosamente lunga (pericolosa per il vostro fiato :).
Ricordate: la sacca blu è quella che troverete fuori dal nuoto e in cui verrà riposto tutto quello che vi servirà nei lunghi 180 km in bici.
La zona cambio è molto lunga ed è facile “perdere” la propria bici, memorizzate la posizione prendendo di riferimento uno stabilimento balneare, un albergo, un bar, qualsiasi cosa, perché nel caos della T1 è un attimo perdersi e perdere tempo
FRAZIONE 2: BICI
Si parte in bici e si esce da Cervia, primo rettilineo di 2-3 km (solitamente contro vento), si gira a destra un paio di volte e ci si dirige verso le saline. Tutto piatto, asfalto bello, in questa fase conviene cercare di far scendere il cuore impazzito dopo il nuoto e trovare il ritmo.
Ritornati alle porte di Cervia si svolta a sinistra verso Castiglione di Ravenna ed è qui che si trova la prima salitella: un cavalcavia. Nulla di che penserete. Ed invece è uno dei pochi punti dell’intero tracciato in cui c’è la possibilità di alzarsi un attimo sui pedali e smettere di pedalare nella parte in discesa.
Si prosegue e al 20o km si entra in superstrada. Qui è piatta e liscia, leggermente ondulata, ma proprio appena percettibile, per circa 10 km. L’anno scorso c’erano parecchi cambi di carreggiata e quindi strada sconnessa in quei punti: ho visto a terra una miriade di borracce, soprattutto quelle aero, quindi assicuratevi che tutto sia ben fissato. Non c’è nulla di peggio di perdere per strada parte del proprio piano alimentare in una gara del genere.
Al 30mo si gira indietro, si rimane in superstrada per altri 20 lunghi km (scarsi), sempre piatta con leggeri ondulamenti. Insomma fino a qui, tranne al cavalcavia di Castiglione e al giro di boa saranno già 50 km in cui starete sempre a “menare”.
Scendiamo dalla superstrada (50 m di discesa 😂) e ci si addentra nella parte secondo me più complessa del tracciato soprattutto se ci si ritrova nella “pancia” della massa di partecipanti. La strada è stretta ed è andata e ritorno con parecchie svolte, rotondine, ecc. quindi occhio, anche a chi viene dalla direzione opposta.
Un paio di cavalcavia ed un sottopasso e arriviamo a Forlimpopoli, suggestivo il passaggio in centro in cui c’è una bella partecipazione di pubblico ed il ristoro. Usciti dal paese si svolta a sinistra, la strada prosegue piatta ma piano piano tende a salire (poco) per un paio di km, poi si svolta a sinistra es inizia l’unica vera salita, corta ma intensa.
I primi 3-400 metri sono piuttosto ripide, poi si arriva alla svolta sulla strada principale dove incrocerete gli altri atleti in discesa. Qui spiana leggermente fino alla nuova svolta a destra sul viale alberato dove nuovamente diventa più ripida fino ad arrivare in paese a Bertinoro, l’ultimo strappo è il più ripido. Un paio di km in tutto comunque. La discesa prevede un paio di curve belle ampie, attenzione agli atleti che sopraggiungono nella direzione opposta, ma complessivamente non è tecnicamente difficile. Approfittatene per prendere fiato e fare finalmente riposare un po’ le gambe.
Alla fine della discesa ci si innesta a ritroso sul tratto stretto di cui abbiamo parlato prima fino alla superstrada dove nel primo tratto c’è il secondo ristoro “grosso”. Da qui in poi praticamente si ripete tutto.
Ultima cosa: nel secondo giro, al 160mo si esce dalla superstrada per tornare a Cervia. Qui io ho sempre trovato un forte vento contrario fino alla zona cambio quindi assicuratevi di avere ancora un po’ di benzina nella gambe.
Consigli :
- è un tracciato in cui si sta per 165-170 km in prolunga quindi perfezionate la posizione (facendovi aiutare da chi lo fa di mestiere, ne vale la pena) e metabolizzatela per bene in allenamento. Più starete in prolunghe più veloci sarete ma, se ben posizionati, anche più comodi.
- Il fondo stradale non è perfetto, ci sono buche, crepe e dossi: occhio, sia a non cadere voi che a non perdere per strada borracce, barrette ecc
- È una gara pianeggiante, veloce, in cui servono rapporti lunghi…MA…c’è anche la salita! Che anche se corta è ripida, si va anche oltre il 10% e con le bici da crono specialmente è necessario avere anche dei rapporti da salita, utilissimi soprattutto al secondo giro. Non fate l’errore del sottoscritto di presentarvi con un bel 39-25 con cui ho rischiato di piantarmi gli ultimi 200 m di salita del secondo giro.
- Si va veloce e non ci si rende conto ma in condizioni standard si suda parecchio quindi.. pianificate bene idratazione ed alimentazione
FRAZIONE 3: CORSA
Qui non c’è molto da dire. Quattro giri molto vari che passano abbastanza veloce (anche se è molto personale).
Uniche cose che mi viene da segnalare sono le radici che smuovono l’asfalto nella zona di Milano Marittima e un tratto di sampietrini fastidiosi nel tratto subito dopo aver passato il ponticello la seconda volta tornando verso la zona arrivo, lungo il fiume.
Detto questo…
Godetevi la gara, l’Ironman è un’impresa che cambia la vita e la testa di chi lo conclude e ne vale sempre la pena insistere e portarlo a termine, perche la delusione che si prova nei giorni dopo un DNF fa molto più male della peggiore delle fatiche!
Buon IRONMAN ITALY!!